Biglietti YES

Servono davvero parole per introdurre gli Yes? Mai come in questo caso ci troviamo davanti alla storia del rock: quasi mezzo secolo di carriera, ventuno album (senza contare una quindicina di dischi live), alcuni dei migliori musicisti di sempre... se non li hai mai visti dal vivo, è davvero il momento di accendere il modem, collegarti a Stubhub e procurarti un paio di biglietti Yes.

La storia degli Yes

Per trovare l'inizio della storia degli Yes bisogna andare indietro fino al 1968, quando cinque ragazzi di Londra si mettono insieme per suonare cover di brani pop e rock. Ma è al cambio di decennio che gli Yes imboccano una svolta che cambierà la fisionomia della musica rock: insieme a King Crimson e Genesis, gli Yes sono i primi pionieri del progressive rock, il nuovo genere che marchierà a fuoco gli anni '70. Funambolici virtuosismi strumentali, strutture musicali complesse ricalcate sulla musica classica, testi filosofici e la voce ieratica e celestiale di Jon Anderson caratterizzano la formula unica e inconfondibile che determina il successo della band. Del gruppo hanno fatto parte nel corso della sua lunghissima storia diciannove diversi musicisti a tempo pieno. Tra questi si possono trovare alcuni dei più celebrati virtuosi del proprio strumento: Steve Howe, Chris Squire, Rick Wakeman sono nomi che non possono non essere citati quando si parla di grandi musicisti rock.

Yes: cinquant'anni da protagonisti

I successi degli Yes si estendono oramai su un periodo di tempo di quasi cinque decenni. I dischi più celebrati sono ovviamente quelli degli anni '70: aprite qualunque storia del rock o elenco dei migliori dischi della storia e immancabilmente almeno un titolo tra The Yes Album, Fragile o Close to the Edge farà la sua comparsa (Tom Moon, per non sbagliare, li inserisce tutti e tre nel suo 1,000 Recordings to Hear Before You Die. Eppure, a differenza di molti altri gruppi prog che sono scomparsi dopo pochi anni di carriera, la vita artistica degli Yes non si ferma agli anni '70. Il loro brano di maggior successo, infatti, arriva nel 1983: "Owner of a Lonely Heart" schizza al numero uno delle classifiche portando l'album di cui fa parte, 90125, a vendere la cifra astronomica di oltre cinque milioni di copie. Da allora, gli Yes non hanno mai abbandonato le scene e i palcoscenici, e restano oggi uno dei pochi grandi monumenti del rock che si possano ammirare dal vivo al pieno della loro forma, a patto, ovviamente, di avere un paio di biglietti Yes.