Biglietti The Prodigy

Un futuro tutto da riscrivere

Hanno marchiato a fuoco la musica di fine millennio; sono diventati un'icona della musica; hanno conquistato le platee di mezzo mondo. Sono i The Prodigy. Il gruppo ora deve fare i conti con un futuro tutto da riscrivere, dopo la tragica scomparsa nel merzo 2019 del cantante e fondatore Keith Flint. 

Dopo alcuni mesi di comprensibile shock, la band è tornata, nell'agosto 2019, in studio per lavorare a un nuovo progetto. Quale sarà il futuro artistico dei Prodigy? I prossimi mesi ci diranno qualcosa in più.

Capisaldi degli anni ‘90

1990 è per i The Prodigy un numero magico: è infatti l’anno in cui la band britannica si è formata a Braintree, nell’Essex, più o meno a metà strada fra Londra e Norwich; ma il 1990 può essere inteso anche come l’inizio di quegli anni ‘90 in cui il gruppo inglese ha giocato, insieme ad altri nomi celebri come i Chemical Brothers, Fatboy Slim e The Crystal Method, un ruolo centrale nella cultura musicale, imponendosi come uno dei capisaldi assoluti del periodo. La loro musica, che affonda le radici nella cultura rave ma che non disdegna di contaminarsi con elementi rock, si è affermata in quegli anni e nei decenni successivi ha continuato a esercitare un’influenza significativa sulla musica elettronica, prendendo anche come riferimento altri generi musicali come la techno, il punk e perfino il raggamuffin. Fondato da Liam Howlett, Keith Flint e Leeroy Thornhill, cui si aggiunse in un secondo momento Maxim, il gruppo prese il nome da un sintetizzatore e inizialmente includeva la danza come parte integrante del progetto musicale. La band era infatti concepita come un gruppo di musicisti ballerini. Il primo album, Experience, vide la luce nel 1992. Fu però il successivo Music For The Jilted Generation del 1994 a regalare alla band un primo cospicuo successo. L’album contiene brani come No Good e Voodoo People. Si arriva così a una vera pietra miliare della band, l’album destinato a ottenere maggiore notorietà e i più alti picchi di vendita: stiamo parlando di The Fat of the Land che, per intenderci, è quello che contiene singoli della portata di Breathe, Firestarter e la epocale e controversa Smack My Bitch Up. 

La storia dei The Prodigy nel terzo millennio

La storia dei The Prodigy continua nei decenni successivi, nonostante le uscite dei nuovi album si facciano più rarefatte. All’inizio degli anni 2000 Maxim e Flint abbandonano per un periodo il gruppo e il primo album del nuovo millennio esce sotto il nome di Always Outnumbered, Never Outgunned. Nel 2005 arriva il momento di pubblicare la raccolta Their Law: The Singles 1990-2005 che, oltre alle greatest hits contiene alcuni brani dal vivo mai incisi prima di allora. Nel 2009 è la volta del quinto album in studio dei The Prodigy: Invaders Must Die. Per ascoltare il sesto album bisogna aspettare il 2015, anno in cui esce The Day Is My Enemy, che contiene fra l’altro il brano Nasty e vede la collaborazione degli Sleaford Mods e dei Flux Pavilion.