Biglietti NOFX

I NOFX sono una delle band che più ha contribuito a plasmare il genere dell'hardcore punk nella scena musicale mondiale. Originari di Berkeley, California, i NOFX graffiano le loro canzoni con le note forti e irriverenti dello ska punk e dell'alternative rock e uniscono alla musica testi fortemente politici e ironici venati dal sarcasmo pungente tipico del punk.

La band californiana sarà headliner della prima giornata del Rock The Castle 2020 (al Castello Scaligero di Villafranca di Verona dal 26 giugno al 3 luglio), esibendosi dopo Body Count feat Ice T, Suicidal Tendencies, Millencolin, Agnostic Front e The Inspector Cluzo. Per i NOFX si tratta di un ritorno nel nostro paese dove erano già stati al Bay Fest di Bellaria nel 2018, insieme agli Offspring.

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Note caustiche e impudenti

I NOFX nascono nel 1983 e il loro nome altro non è che il giudizio di Fat Mike a uno dei primi album punk rock da lui ascoltati, ossia un disco dei Negative FX. Disco che, non essendogli affatto piaciuto, lo spinge a chiamare la sua band No FX. Il primo album - dove si possono scorgere i tratti iconici della band sia nelle sonorità hardcore punk/ska, sia nell’irriverenza e sfacciataggine dei testi – è Liberal Animation pubblicato dalla loro etichetta indipendente nel 1988. Questo primo periodo musicale si caratterizza per una forte rabbia musicale che si traduce in sonorità aggressive e in testi schietti e a volte violenti: basta pensare, ad esempio, ai brani The P.M.R.C. can suck on this! o Brain constipation.

L’arrivo di El Hefe e il nuovo sound

Nel 1991, lo stile dei NOFX subisce una netta virata in senso rock con l'arrivo nella band di Erik Sandin (soprannominato "El Hefe", storpiatura di "el jefe", il capo in lingua spagnola), che stampa nelle sonorità della band una decisa impronta alternative rock. Il primo album pubblicato con la nuova formazione è White trash, two heebs and a bean (1992) dove campeggia e domina una delle canzoni più amate dai fan dei NOFX, I wanna be your baby. Le loro esibizioni live, già energiche ed elettrizzanti, acquistano una nuova carica con l'ingresso di "El Hefe" che è capace di improvvisare e suonare la tromba. La loro irriverenza è tale che interessa anche gli stessi concerti dal vivo: non solo la loro presenza scenica si gioca molto sui tasti dell'impudenza ma anche i loro live album hanno titoli che fanno presumere una loro incapacità. Infatti, questi live album si intitolano I heard they suck live (1995) e They've actually gotten worse live (2007).