Biglietti Denver Nuggets

Alla ricerca della consacrazione

La storia dei Denver Nuggets comincia nella American Basketball Association (ABA) nel 1967, come una delle più risalenti squadre di basket degli USA. La squadra, allora conosciuta come Denver Rockets, prese il nome attuale nel 1974, quando la società venne ceduta a una cordata di intraprendenti imprenditori di San Diego, che optano per il nome Denver Nuggets (che significa "pepite"), scegliendo come simbolo un minatore.

I Nuggets sono oggi una delle squadre da battere a est. L'obiettivo chiaro per la stagione 2019/2020 è raggiungere le finali di conference, migliorando il secondo turno della passata stagione in cui le vittorie in regular season sono comunque state 54. I nomi da seguire anch quest'anno sono quelli di Nikola Jokic e Jamal Murray a cui si aggiunge una schiera di giovani interessanti composta da Beasley, Grant e il campione del mondo Hernangómez. 

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La storia dei Denver Nuggets

Nel 1976 i Denver Nuggets scalano la classifica ABA qualificandosi per la prima volta alle finali, ma non vincono il campionato a causa dello scioglimento della lega. Dal 1976 approdano nella lega NBA ma con un approccio ancora un po' indeciso: le prime stagioni non sono soddisfacenti, e i pur ottimi Denver Nuggets crollano spesso sul più bello, ritrovandosi in difficoltà nelle gare di post season. Nella stagione 1976-1977, infatti, dopo aver vinto la Northwest Division, i Denver Nuggets si schiantano alle semifinali contro Portland, venendo sconfitti per 4 a 2. La stagione successiva confermano la vittoria della Division e raggiungono addirittura la finale di Conference, ma vengono superati con lo stesso risultato di 4 a 2 da Seattle. Una importante svolta tattica arriva nel 1981, quando sulla panchina dei Nuggets sbarca l'eclettico Doug Moe con la sua 'run and gun philosophy', una tattica cioè fortemente improntata all'attacco, nella quale il principale (se non unico) obiettivo in campo è quello di segnare il maggior numero di canestri agli avversari. 

Il tracollo e l'arrivo di Anthony

Dopo un decennio fortunato negli anni '80, i Denver Nuggets si trovano ad affrontare uno sfortunato 1990, con il cambio sulla panchina da Moe a Westhead. Mantenuta la stessa tattica, sfortunatamente la fase difensiva subisce un ulteriore calo e i Denver Nuggets vanno così incontro a una serie di stagioni ricordate più per i record negativi che per le soddisfazioni. Una nuova linfa di speranza arriva ai Denver Nuggets con il nuovo millennio: il draft del 2003 porta infatti in dote una stella in grado di ribaltare le sorti del campionato, ossia Carmelo Anthony. Nel 2009 i Denver Nuggets tornano a giocare i playoff NBA, dove vengono però presto eliminati al primo turno dai Minnesota Thunderwolves. La storia dei Denver Nuggets va però progressivamente in crescendo, fino all'acquisto nel 2014 del fenomeno italiano Danilo Gallinari, che diventa presto uno degli idoli dei tifosi di casa. Dal 2015 inizia l'era Malone che porta dei miglioramenti nella franchigia anche se i risultati non sono mai stati di primo livello. I nomi a cui si è affidato Malone sono quelli di Mudlay, Jokic, Harris ma anche di Augustin, Novak ed Hernangómez. 

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